La mamma by Marina d'Amelia

La mamma by Marina d'Amelia

autore:Marina, d'Amelia [d'Amelia, Marina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, L'identità italiana
ISBN: 9788815229939
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2011-10-14T22:00:00+00:00


2. Nessuna mamma può essere giusta

Molte s’imposero di mascherare l’angoscia di fronte ai figli, poiché videro con favore l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Intesa, convinte della necessità dell’intervento. È il caso ad esempio di Amelia Pincherle Rosselli, che perse il primo figlio Aldo, un giovane di diciannove anni partito volontario, nella primavera del 1915. Una drammatica anticipazione della tragedia che colpirà in seguito la donna, con l’assassinio in Francia da parte dei sicari fascisti degli altri due figli Carlo e Nello. Amelia Pincherle nasce a Venezia nel 1870 da una famiglia di patrioti attivi nelle guerre contro la dominazione austriaca. Nel 1903, dopo il fallimento del suo matrimonio, si trasferisce a Firenze con i tre figli, Aldo, Carlo e Nello, ed è qui che la guerra la coglie (nel frattempo, nel 1911, la morte del marito ha mutato la sua condizione da quella di donna separata a quella di ricca vedova). A Firenze la donna frequenta gli ambienti intellettuali e artistici e scrive: recensioni, brevi racconti, opere teatrali. Per l’editore Le Monnier cura anche la Biblioteca delle giovani italiane, una collana di libri per fanciulle. Amelia Rosselli non si ritiene un’intellettuale, tantomeno ama l’emancipazione quando questa si esprime al di fuori del matrimonio e della maternità, al pari delle tante che diffidano di una spinta emancipatrice che si allontani troppo dalla missione naturale delle donne. Anni dopo, nel 1922, si scaglierà contro l’«isterismo» del femminismo e le false indipendenze «che non derivano da necessità di cose ma da rivolte che si aggirano nel vuoto». Nelle convinzioni della donna, la vera indipendenza femminile risiede «in uno stato d’animo e nell’elevazione del proprio pensiero» e, soprattutto, nella armonizzazione tra vita matrimoniale, maternità e una piena attività nella vita sociale e pubblica.

In un Memoriale scritto in seguito per rievocare la sua eccezionale esperienza di vita, ricorderà gli anni della guerra e i difficili rapporti con i figli, convinti interventisti. I giovani Rosselli, cresciuti nello spirito di Mazzini e di Daniele Manin, erano stati in prima fila nei cortei studenteschi per l’intervento. Quando il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra, il giovane Aldo, studente di medicina, convoca la madre nel suo studio e le comunica la decisione presa di partire volontario. Inutili si riveleranno i timidi tentativi fatti da Amelia per distoglierlo dalla decisione: Aldo, come figlio di madre vedova, potrebbe aspettare, inoltre come studente di medicina potrebbe prestare la sua opera nella Croce Rossa e negli ospedali. Netta è la reazione del giovane ai consigli materni: come può accettare, lui che si è battuto per l’intervento italiano, l’idea di non stare al fronte e di non combattere per liberare Trento e Trieste come per mesi ha gridato sulle piazze? Amelia vorrebbe gridargli: «È vero, non è giusto. Ma io non posso, io non voglio vederti andar via. Io ti adoro non voglio che ti sia fatto del male. Non voglio essere giusta. Nessuna mamma è, può essere giusta. No, no, non voglio, ascoltami». Sono questi i sentimenti che attraversano la madre ma la donna in nome della coerenza morale se ne vieta l’esplicitazione.



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